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Teresa Lewis, la condanna al patibolo che crea imbarazzo alla Casa Bianca, http://www.repubblica.it/esteri/2010/09/24..

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Senryu_91
view post Posted on 24/9/2010, 08:36




Teresa Lewis, la condanna al patibolo
che crea imbarazzo alla Casa Bianca






WASHINGTON - C'è un altro volto di donna nel gigantesco album dell'ingiustizia umana spacciata per giustizia, il viso allucinato di Teresa Lewis condannata a morire alle 3 della notte scorsa con l'ago della flebo letale nel braccio.

Un'eccezione, una rarità, l'esecuzione di una donna, che persino nella Virginia che contende al Texas il primato nella corsa al patibolo non ne aveva più messo a morte una dal 1912, da 98 anni. Ma non è il sesso della vittima a scandalizzare. E' il suo essere un'altra prova schiacciante della stravaganza, della casualità da roulette russa, della relatività con la qualche viene applicata una pena assoluta come la morte. La prima ragione concreta, fra tante regioni morali, per la quale andrebbe abolita.

Teresa Lewis non mai ucciso nessuno. La sua colpa, che non ha mai negato, è di essere stata la mandante, il "cervello" dell'omicidio del marito e del figlio del marito. E se la legge della Virginia considera, giustamente, il mandante colpevole tanto quanto gli esecutori di un delitto, l'insensatezza di questa sentenza esplode davanti alle condanne all'ergastolo inflitte ai due sicari, ai due assassini. Se la legge equipara colui che organizza un crimine con coloro che lo eseguono perché mandare al patibolo uno e salvare la vita agli altri?

Per capire, se capire è possibile, l'assurdità pratica della "roulette russa", si torna alle sera del 20 ottobre 2002 nel grande camper, dove Teresa viveva con il marito e il figlio di lui nella campagne più ruspanti della Virginia. Poco dopo la mezzanotte, due uomini, Matthew Schellenberg e Rodney Fuller entrarono dalla porta che lei aveva lasciata aperta, non che sfondarla sarebbe stato un problema. Schellenber procedette a massacrare il marito di Teresa, con un fucile a pompa. Fuller entrò nella stanzetta del figlio e lo uccise con lo stesso metodo. Dopo qualche flebile tentativo di accusare misteriosi "intrusi", lei e i due sicari confessarono. Il caso era talmente chiaro, il movente così ovvio - 350mila dollari di polizza sulla vita del marito - che i magistrati non persero tempo con processi davanti a giurie popolari e i difensori non li chiesero. I due assassini furono condannati al carcere a vita. Teresa, per lo sbalordimento di avvocati e procuratori, ricevette dallo stesso giudice la condanna a morte. "Lei era più colpevole - spiegò il magistrato - perché senza di lei il delitto non sarebbe stato concepito ed eseguito".

L'essere femmina, che storicamente ha sempre rappresentato una sorta di attenuante implicita, nella presunzione che le donne siano meno violente dei maschi, nell'immagine di colei che genera e accudisce la vita, fu nel caso di Teresa un'aggravante. Aveva "sedotto" Schellenberg, facendone il proprio amante e lo aveva convinto al delitto, spiegò il giudice, cadendo nelle stereotipo opposto, quello della "donna ragno", la maliarda, l'amante diabolica che attira e plagia gli uomini. Neppure l'aspetto di Teresa, che sarebbe difficile classificare come molto seducente anche nella campagna della Virginia, dissuase il magistrato.

Soprattutto, neppure la confessione dell'assassino, che spiegò il contrario, che ammise di essere stato lui a sedurre quella donna per convincerla a organizzare l'omicidio del marito per i 350mila dollari, lo persuasero a cambiare idea. La Corte d'Appello, che in America non delibera sul merito, ma sulla correttezza del processo, non aveva mezzi per cambiare una sentenza che spetta interamente al giudice.

Per quasi otto anni i difensori di Teresa Lewis, nel frattempo divenuta nonna ad appena 41 anni, cercarono di dimostrate l'assurdità grottesca di questo diverso trattamento. Fecero notare, con perizie psichiatriche, che il quoziente d'intelligenza della donna, a 72, era "borderline" idiota, pochi punti sopra il livello sotto il quale la legge proibisce di mandare a morte persone "mentalmente ritardate". Appariva evidente che lei era stata la vittima e non l'organizzatrice della trama per incassare la polizza. "Era un bersaglio perfetto, una poveretta che io individuai subito e usai per il piano" scrisse dal carcere Schellenberg, che aveva il doppio del suo quoziente di intelligenza e che, nel 2006, si tolse la vita in cella.

Ma soltanto il governatore della Virginia, Bob O'Donnell, che per sfortuna di Teresa è un repubblicano fanatico e forcaiolo, avrebbe potuto commutarle la pena. Cosa che non volle fare.

Così, tra i soliti vani appelli scritti pur molto eloquentemente scritti anche da grandi romanzieri come John Grisham, convertito alla più totale opposizione al patibolo e dalle associazioni che si battono per cancellare questa barbarie dalla nazione americana, Teresa Lewis si è avviata alla camera della morte e alla barella con gli aghi per le tre siringhe con pentotal, curaro e barbiturici ieri sera, nel penitenziario femminile di Fluwanna, in Virginia.

Un caso che ha fatto sogghignare persino Ahmadinejad, a New York in questi giorni, presidente di uno sciagurato Paese nel quale una donna può essere mandata a morte per adulterio, riuscendo semmai a peggiorare la situazione per Teresa quando l'ha paragonata Sakineh, la vittima del fanatismo misogino degli ayatollah. Gli studiosi della pena capitale hanno sottolineato la rarità di condanne capitali contro donne e della loro esecuzione: soltanto 11, in tutti gli Stati Uniti, lo scorso anno su 1180, 1%, anche se le femmine commettono il 20% dei reati violenti. Ma dalla trappola del taglione è impossibile uscire, una volta entrati. La Virginia, in corsa con il Texas, ha preteso un'altra libbra di carne, questa volta carne di donna.

(24 settembre 2010)
 
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view post Posted on 24/9/2010, 09:26
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Nec recisa recedit

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Ragazzi, queste notizie che senryu tanto gentilmente ci mette a disposizione, leggetele.....Siate sempre informati su ciò che ci accade intorno, che sia bello o brutto non rimanete da parte mentre il mondo prosegue il suo cammino.
Chissà in futuro se questo giudice si renderà conto di quello che ha fatto, sopratutto dopo la dichiarazione in punto di morte di uno dei sicari e della quale non ha tenuto conto....
 
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Senryu_91
view post Posted on 24/9/2010, 10:17




questo ci fà capire come comunque la pena di morte in nessun caso sia giusta, chissà quante persone poi innocenti sono state condannate a morte fino al giorno d'oggi... mi vengono i brividi solo a pensarlo!

bastardi, gli USA come al solito si fanno paladini dell'ordine e della giustizia, ma alla fine sono quelli che hanno ancora la pena di morte come legge, e il più grande arsenale nucleare al mondo (non solo in patria ma anche nei paesi alleati come in Italia)... che ipocrisia
 
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CyclonerM
view post Posted on 24/9/2010, 15:14




:angry: e meno male che sarebbe un paese civile.... :( ce ne ha aprlato oggi anche la prof a scuola... io amo gli USA, è il mio secondo Paese preferit dopo l nostro ma qeusto proprio nn si pouò accettare. è come quando un tifoso della roma e di Totti (come nel mio caso) che vede il capitano dare una zampata a Balotelli...

:angry: e meno male che sarebbe un paese civile.... :( ce ne ha aprlato oggi anche la prof a scuola... io amo gli USA, è il mio secondo Paese preferit dopo l nostro ma qeusto proprio nn si pouò accettare. è come quando un tifoso della roma e di Totti (come nel mio caso) che vede il capitano dare una zampata a Balotelli...
solo ke qui la cosa è + grave.
 
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view post Posted on 24/9/2010, 23:54
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Nec recisa recedit

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Ma perchè scrivi sempre doppio?:lol:

Io più che altro vorrei soffermarmi a farvi riflettere su un dato importantissimo: nei luoghi dove è attiva la pena di morte (parliamo sempre degli usa) il numero di omicidi dovrebbe ridursi perchè è chiaro che il deterrente è capitale....La pena capitale si chiama appunto così per questo motivo. E invece guarda caso ci sono le statistiche che dimostrano come nemmeno la promessa di una pena capitale arresta il susseguirsi di omicidi. Questo dovrebbe portarci a capire che solo una campagna mirata all'istruzione ed al dialogo può effettivamente incidere su queste statistiche.
La violenza genera altra violenza, il dialogo genera un confronto...
 
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Senryu_91
view post Posted on 25/9/2010, 08:39




Esattamente, servono percorsi di reintegrazione, per tutti.

La pena capitale non serve a nulla, è il famoso "occhio per occhio dente per dente" quando invece dovremmo esserci alzati un pò come civilizzazione da Babilonia, no? invece in certi casi siamo ancora barbari come a quel tempo o peggio, si sarà evoluta la tecnologia, ma lo spirito umano è ancora troppo povero!

Senza contare, comunque, che negli USA ci sono molti altri fattori che incidono sulla criminalità... sembrano cazzate ma non lo sono, perchè insieme incidono MOLTO, l'assurdo sistema sanitario completamente privato(che Obama stà provando a cambiare) con l'obbligo di pagarsi una cara assicurazione ogni anno... l'assurda facilità con qui ci si può procurare delle armi... o ancora negli USA è presente il più grande mercato di stupefacenti (e non mi riferisco alle droghe leggeri come la marijuana... che imho non fà nulla di male anzi, ma a quelle pesanti, come cocaina... metanfetamine etc...)
 
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5 replies since 24/9/2010, 08:36   46 views
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